lunedì 12 aprile 2010

Le ragioni del manzo.

La prima riflessione che vorrei fare, riguarda le abitudini alimentari moderne, rapportate ad alcuni concetti propri del vegetarianismo.
Premetto a scanso di equivoci, che chi scrive non è assolutamente vegetariano, per ora.

All'incirca a luglio dell'anno scorso, passeggiando per una via centrale di Torino, incappai in un capannello di "attivisti" vegetariani, che distribuivano dei volantini informativi: ne presi uno.
Arrivato a casa lo lessi, e ciò che lessi mi aprì gli occhi su cose cui non avevo mai pensato.
Per ora escluderò ogni considerazione animalista, e mi limiterò a considerazioni di economia stretta.
Ciò che mi colpì, fu l'evidenza di come la carne sia una fonte alimentare del tutto antieconomica, o per lo meno sfavorevole nel bilancio alimentare di una nazione.
Il 90% abbondante dei siti di vegetariani parla di pacifismo, amore per gli animali e viver sano... tutte cose sacrosante, ma io voglio fare un discorso egoistico, e faccio finta di non amare gli animali e la natura ma solo il mio portafoglio.
Ora quanto ci costa un chilo di carne?
A seconda delle specie animali ed a seconda delle fonti (giusto per metterne una fra le tante), ci costa da 7 a 15 volte il suo peso in cereali e legumi edibili.
Senza contare che un chilo di carne, in termini di risorse idriche, "costa" fino a 16 volte la quantità di acqua necessaria a portare a maturazione un chilo di cereali (ed immagino valga lo stesso per legumi o altro).
Quindi senza scomodare l'etica e l'amore per gli animali, c'è già di che rimanere basiti di fronte a questi dati.
In pratica per mangiare carne buttiamo via migliaia e migliaia di tonnellate di cibo per ottenerne un decimo.
Perchè?

Il motivo delle proteine e del ferro è quasi del tutto inconsistente (alcune proteine in effetti si trovano solo nella carne, ma ci sono molti esempi di sportivi che ne fanno tranquillamente a meno), perchè nei legumi e nelle verdure a foglia verde(per non parlare di alcune alghe) si trova tranquillamente la giusta integrazione...e allora?
Le ragioni che ho trovato io sono tre:

* Piacere:La carne, con i suoi contenuti di grasso, il suo sapore, la sua consistenza e versatilità è buona! Talvolta è molto buona!

* Pigrizia:Un fetta di carne la prendi dal sacchetto, la butti nella padella sul fuoco ed è praticamente pronta, mentre la verdura la devi pulire, tagliare e cucinare, spesso a lungo.

* "Cultura": Nella nostra cultura, la cucina ha un ruolo importantissimo di tipo allegorico, conviviale, affettivo e persino artistico... e la carne è una parte importante di ciò.

Ma sono queste delle regioni sufficienti per accettare l'eccessivo consumo di carni di cui la nostra società è protagonista?
Perchè è di eccessivo consumo che stiamo parlando.

Nei paesi industrializzati il consumo di carne è da due a tre volte superiore quello consigliato per una alimentazione sana. In Italia stiamo intorno a 2 volte e mezzo...
Sono cose che un sacco di gente ha detto migliaia di volte, ma ciò non significa che uno debba smettere di parlarne.
Noi riduciamo di 10 volte l'efficienza dei nostri sistemi alimentari nazionali per assumere una quantità di carne che è più del doppio della quantità consigliata per una corretta alimentazione.

VEGETARIANISMO?

uhm... non necessarimente... anche se, personalmente, la reputo una scelta ottimale.
Io non sono mai per gli "estremismi", ma per una riorganizzazione culturale, alimentare ed economica.
Oltre ad una corretta cultura dell'informazione alimentare, che finora è stata osteggiata dalle varie "lobbie" alimentari si potrebbe pensare ad una nuova regolamentazione degli allevamenti.
Qui lavoriamo di immaginazione, ma su basi, a mio parere, ragionevoli.

Ipotizziamo di dimezzare la produzione di carne.
Gli operatori della filiera delle carni si prenderebbero un coccolone leggendo questo...
Io però non credo che questo dimezzerebbe i loro introiti, perchè congiuntamente andrebbero riveduti gli allevamenti, con una rivalutazione del prodotto sostanziale.
Riducendo il sovraffollamento degli allevamenti, si ridurrebbero ad esempio le patologie di cui sono spesso affetti gli animali e che inducono ad un uso massiccio di medicinali ed antibiotici, sia sulle bestie malate (per curare) sia su quelle sane (per prevenire), questo oltre ad aumentare i costi, e quindi ridurre i ricavi, ha anche effetti non proprio positivi per la salute umana, in quanto contribuiscono al fenomeno della resistenza agli antibiotici.

Se gli animali venissero allevati in maniera più naturale, con i cibi che in natura gli darebbero sostentamento (per l'amico manzo magari una fresca erbetta di prato quando disponibile), con un volume degli allevamenti commisurato alle risorse naturalmente disponibili, anche questo potrebbe sia rivalutare il prodotto che migliorare gli utili, probabilmente ancor di più se l'allevamento fosse inegrato ad una azienda agricola.
Mi spiego meglio: inziamo a raddoppiare lo spazio disponibile per gli animali, e già avremmo allevamenti più sani, nutriamoli naturalmente e miglioreremo ulteriormente il prodotto riducendo i costi.
Con un meccanismo del genere, la ridotta quantità verrebbe compensata da una rivalutazione del prodotto, che costerebbe più caro al consumatore finale, ma considerando il consumo ridotto, questo non influenzerebbe i bilanci familiari.
Non trascurabile poi una frode molto frequente nel mercato delle carni: il dopaggio delle bestie per aumentarne il volume delle fasce muscolari per aumentare il profitto per bestia sul mercato...
Peccato che poi la bisteccona in pentola si trasformi in un saltimbocca affogato in un inquietante liquido iridescente, ma soprattutto si tratta sia di una frode, che di una pratica che lascia un pò dubbiosi sulla salubrità della cosa.

Per ultimo metterei l'argomento animalista: gli animali infatti così vivrebbero più dignitosamente, senza inutili torture, penso in particolare agli allevamenti di galline ovipare, in cui la categoria 3 delle uova (quella che si compra normalmente nel negozio o supermercato sotto casa) corrisponde ad un sistema di produzione che sembra tratto da qualche film dell'orrore con animali mutilati e schiacciati gli uni contro gli altri con lo spazio utile soltanto a produrre uova...
La legge italiana peraltro, vieterebbe di torturare inutilmente gli animali, ma questo viene fatto ogni giorno negli allevamenti attuali.
Una riforma del sistema produttivo potrebbe permettere finalmente il rispetto di queste leggi, che vengono implicitamente ignorate da quasi tutti per consentire l'attuale sistema Iper-produttivo.

In conclusione: consumare è legittimo, ma ricordiamo sempre le nostre responsabilità verso noi stessi ed il mondo che ci circonda, evitando di alimentare sistemi economici che fanno acqua da tutte le parti, e che sono carenti internamente di una seria impostazione etica.

4 commenti:

  1. signor bellodi non hai scritto tutto riguardo aal tema del manzo,i tuoi dati non sono esattamente corretti,ma sono i diminutivi di quelli reali.
    al mondo viesistono 1280000000 bovini tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale.pensare che solo loro inquinano35 volte in più di tutto il sistema dei trasporti internazionale,quali aerei macchine treni e navi.questi ultimi mangiano26 volte i cereali necessaria sfamare l'intera popolazione statunitense nello stesso periodo di tempo.
    inoltre per produrre 5 chili di carne bovina è pari al consumo domestico complessivo di una famiglia di4 persone per un'anno.
    per produrre 50 chili di proteine animali il bovino consumain cereali e foraggio 800chili di proteine vegetali,e nel complessivo mangiano tanti cereali da far morire di fame l'equivalente di esseri umani del terzo mondo.

    RispondiElimina
  2. l'alimento completo di tutti i suoi 20 amminoacidi, che un vegetariano può tranquillamente mangiare sono le uova.
    chiaro che non bisogna abusare di questa fonte ,ma possono essere integrate molte proteine anche tramite i legumi(si parla di amminoacidi non indispensabili) ma sono comunque un valido sostegno

    RispondiElimina
  3. io ho deciso in quanto le notizie sopra riportate che per un dovere verso l'ambiente, mi inpegno a non mangiare più carne di bovino ma solamente cane bianca,ovvero proveniente da pollame o coniglio.

    RispondiElimina
  4. Caro janjan, grazie per le ulteriori informazioni, sulle proporzioni cibo consumato e carne ricavata, mi sono voluto tenere basso, perchè le fonti che avevo trovato davano dati piuttosto diversi ed ho voluto non esagerare... tanto anche tenendosi bassi non è che ne esca un quadro migliore. Buona giornata.

    RispondiElimina